Marianna ZANDEGIACOMO DE LUGAN – Titolare de La Cocotte Torteria Di Zandegiacomo De Lugan Marianna – Settore alimentare
COME VEDI LA TUA AZIENDA TRA 10 ANNI?
Cambiata! Vorrei continuare a lavorare con i bambini: gli ingredienti, la loro manipolazione e la preparazione portano al nutrimento della loro consapevolezza e dell’autostima, come in una ricetta.
La cucina, insomma, è molto di più. É una palestra che, con l’esperienza e la ripetizione, trasforma la conoscenza in abilità. È luogo di relazione.
Capita frequentemente, quando si parla di nutrizione, di arrivare a parlare di molto altro. Immagino di impegnarmi sempre di più nell’attività di coaching, mettendo la mia esperienza al servizio del benessere psichico delle persone. In tal senso gli interventi che conduco, spesso anche online, nei confronti delle famiglie costituiscono per me un bellissimo riscontro e incoraggiamento a proseguire su questa strada.
QUALI SONO I MAGGIORI OSTACOLI CON CUI TI SCONTRI, COME CERCHI DI GESTIRLI?
Direi la preoccupazione di ogni fine mese. Il rischio è intrinseco all’attività d’impresa, ma le cose cambiano rapidamente e spesso esulano dal nostro controllo, come ci ha insegnato, ad esempio, la pandemia Covid.
Nel tempo, sto cercando anche di armonizzare quanto più possibile la mia attività con la cura dei miei bambini. Quella del tempo da dedicare alla famiglia è una tematica che ritrovo spesso anche nel confronto con i clienti, per lo più essi stessi famiglie. Da parte mia, sono convinta della necessità di ritrovare il tempo da regalarci, sradicare la negatività di quella che viene comunemente intesa come ‘perdita di tempo’ e ritrovare il senso profondo del tempo speso nelle piccole cose, che è il più bello che abbiamo!
In tal senso, il tempo dilatato della pandemia credo ci abbia fornito la possibilità di esplorare nuove modalità di comunicazione e usare in modo più efficace e flessibile, a seconda delle esigenze, gli strumenti disponibili. Io non potrei più rinunciare a Zoom e Meet.
In generale, intorno al tema della conciliazione vita e lavoro, trovo ci sia tanta cattiva informazione sugli strumenti e le tutele esistenti, come, ad esempio, il congedo parentale del padre.
QUAL É LA TUA PIU’ GRANDE SODDISFAZIONE E COME TI DEFINIRESTI?
Direi che è tutta in una frase che mi ha rivolto una mamma: “Tu non sai quanto bene hai fatto a mio figlio”.
Ciò che mi da più soddisfazione e per cui sento anche un grande senso di responsabilità è la fiducia che i genitori ripongono in me quando mi affidano il loro bambino. In tal senso, il riscontro ai miei per.corsi, mi piace sottolineare questo termine, tanto di coaching che di cucina, mi stanno incoraggiando per il futuro.
Per questo mi definirei un’entusiasta! Ed è quello stesso entusiasmo che mi impegno a trasmettere agli altri con la mia attività. Mi piace pensare di riuscire a trasferire quest’attitudine nella mia attività, per trasformarla in valore per gli altri.