Susi TABACCHI – Socia di Frameworks Snc di Tabacchi Susi & C. – Settore moda

 

COME VEDI LA TUA AZIENDA TRA 10 ANNI?

Come un’impresa del futuro, sbarcata nel Metaverso! La immagino un’impresa ponte: sempre up to date e orientata al futuro, ma senza perdere il radicamento nelle relazioni interpersonali, che considero determinante nel mio lavoro.

Immagino insomma la tecnologia al servizio di una creatività che, per essere autenticamente tale, continui a trarre ispirazione dal mondo reale, dalla natura e dalla strada, dal confronto e dalla contaminazione con altre culture.

IN QUEST’OTTICA, CREDI CHE LA NOSTRA REALTA’ PROVINCIALE COSTITUISCA UN LIMITE?

Purtroppo sì, specie per coniugare presente e futuro! La mancanza di servizi costituisce una grave lacuna che incide nella poca abitudine ad accogliere i nuovi stimoli e, in generale, nella staticità del nostro territorio.

E PER LE DONNE?

Per le donne il problema è esponenziale.

Mancanza di servizi e, credo, anche persistenza di una mentalità da scardinare. Ho fatto personalmente esperienza di come le donne debbano sempre dimostrare più degli uomini.

In altri contesti più urbani gli spiragli ci sono, sono reali. All’estero il confronto con le donne è all’ordine del giorno.

É un peccato, perché le potenzialità ci sono, testimoniate anche da quelle donne che, nel nostro territorio, fanno impresa in modo determinato ed efficace. Personalmente, ho molta fiducia nelle nuove generazioni, più destrutturate dai vecchi schemi e quindi terreno fertile per un cambiamento.

Il cambiamento però va sostenuto e supportato, altrimenti si rischia che un patrimonio di ricchezza vada sperperato. E direi che non ce lo possiamo permettere!

OLTRE AI LIMITI IMPOSTI DAL TERRITORIO, CON LE IMPLICAZIONI CHE HAI BEN SPIEGATO, CI SONO ALTRI OSTACOLI CON CUI TI SCONTRI?

Il limite territoriale cede il passo se penso alla burocrazia, di gran lunga l’ostacolo più gravoso.

Certo l’esperienza, anche in questo caso, fa tanto, ma è l’assenza totale di aiuto che pesa di più. Faccio solo un esempio: le diverse normazioni tra Paesi europei in materia di etichettatura e riciclo dei materiali sono una vera babele!

Quando parlo di supportare il cambiamento, faccio proprio riferimento a questo. Oggi le istituzioni dovrebbero darsi come priorità il sostegno all’imprenditorialità, specie alle start-up, e, invece, manca totalmente una rete di supporto. Sembra più che altro un boicottaggio delle nuove iniziative imprenditoriali.

È essenziale invertire la rotta, specie per un territorio come il nostro, il Cadore in particolare, in cui lo spopolamento sta assumendo contorni drammatici. Nei confronti dei giovani, riconosco che i miei vent’anni erano un altro mondo, più accogliente e propositivo, sintetizzando, direi più popolato! Credo che anche come associazione dovremmo darci questo cambio di passo come fronte principale di azione.

Bisogna liberarsi dagli egoismi personali, ripensare il territorio e investire sul futuro dei giovani, anche attraverso un investimento all’interno delle aziende da parte di noi imprenditori, per un’ottima causa che, in fin dei conti, è di tutti! Non è più il tempo di accontentarsi di soluzioni al ribasso!

Da parte mia, mi piacerebbe che potesse prendere forma una Scuola di Arti e Mestieri proprio qui in Cadore, un approdo dedicato ai giovani della Provincia, ma anche di altri territori, per imparare a fare impresa, a gestire un brand e a precorrere i cambiamenti. Imparare, insomma, a fare gli imprenditori e a portare il nostro made in Italy nel mondo, qualcosa che vada oltre la sola trasmissione della competenza tecnica, un input diverso e più completo. Non abbiamo alternative, bisogna giocare d’anticipo!

QUAL É LA TUA PIU’ GRANDE SODDISFAZIONE E COME TI DEFINIRESTI?

Non so se esista una parola per esprimerlo, ma mi definirei una sognatrice concreta, che trova la maggior realizzazione nel curare e valorizzare rapporti di lavoro duraturi e proficui. Nel mio lavoro credo, più di ogni altra cosa, allo spirito di collaborazione e all’interazione, sia essa Business-to-Business o Business-to-Consumer. Interazione è crescita.

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