Barbara SLONGO – Maestro artigiano – Titolare del salone Mirror Acconciature – Settore benessere

 

COME VEDI LA TUA AZIENDA TRA 10 ANNI?

Dopo una lunga attività, spero tra una decina d’anni di poter cedere l’attività per continuare, comunque, ad occuparmi del settore, ma in altra veste. Auspicabilmente, mi piacerebbe pensare di passare il testimone a una ragazza ‘cresciuta’nel mio salone.

QUALI SONO I MAGGIORI OSTACOLI CON CUI TI SCONTRI E QUALI STRATEGIE METTI IN CAMPO PER SUPERARLI?

A parte la burocrazia, che rimane l’ostacolo maggiore, la maggior difficoltà con cui ho dovuto fare i conti è il turnover del personale. Credo che la coesione del team di lavoro sia un elemento di successo imprescindibile e quindi il suo equilibrio è fondamentale. Ultimamente il problema è anche quello di sottrarre potenzialmente personale ai colleghi.

Da questo punto di vista, auspico un rapporto sempre più stretto e sinergico con le scuole professionali, in particolare, nel mio caso, L’ENAIP di Feltre, ma credo che l’auspicio possa essere valido per tutti i settori dell’artigianato.

Da parte mia, come datore di lavoro, investo molto nella formazione delle mie ragazze, cercando anche di assecondare le loro attitudini, perché credo questo rappresenti un benefit per il lavoratore, in termini di crescita e soddisfazione personale.

Sono convinta che questa sia la strada giusta. Sono molto soddisfatta del mio team di lavoro, senza di loro non sarei quella che sono.

QUAL É LA TUA MAGGIORE SODDISFAZIONE?

Trovo la mia più grande soddisfazione nella soddisfazione dei miei clienti, tanto quelli di lunga data quanto quelli nuovi. In effetti sono convinta che, in un settore come il mio, la capacità di relazionarsi sia il quid che fa la differenza e qualifichi la professionalità di un addetto ai lavori. Anche per questo, torno a dirlo, è fondamentale che il team di lavoro trasmetta armonia e coesione.

Negli anni, anche come docente, ho potuto sperimentare quanto il confronto con le persone sia fonte di crescita e arricchimento personale. Da questo punto di vista, credo molto nella trasmissione del mio mestiere alle giovani generazioni, compito di cui ora, come maestro artigiano, mi sento particolarmente investita.

A questo proposito, come rappresentante del mandamento dell’APPIA di Feltre, auspico che la tutela della trasmissione del patrimonio identitario e del know-how delle imprese potrà costituire un impegno istituzionale e strutturale anche per la nostra associazione.

COME TI DEFINIRESTI COME IMPRENDITRICE?

Direi carismatica! Quando sono in salone cerco sempre di trasmettere energia e carica ai clienti e alle mie collaboratrici. Sento proprio di vivere la mia attività come una famiglia.

Da un certo punto di vista, mi considero anche una ‘conservatrice’. In particolare, da sempre, amo raccogliere immagini e fotografie di saloni di acconciatura in giro per il mondo. Tra le tante, me ne viene in mente una in particolare, un negozio africano con le immagini dimostrative delle acconciature appese all’esterno. Ormai è una deformazione professionale: anche da turista, non posso fare a meno di sbirciare in ogni vetrina di salone.

E poi conservo ancora gelosamente una mia vecchia foto pubblicata sulla copertina di una rivista di categoria, in cui comparivo con i capelli colorati di un giallo vivo, simbolo dell’entusiasmo che da sempre metto nel mio lavoro.

LA TUA É UN’ATTIVITA’ PRETTAMENTE FEMMINILE, COSA PENSI DEL TEMA DEL TEMA DONNE E LAVORO?

Le donne hanno tantissime capacità, ma purtroppo credo esista effettivamente una mentalità poco inclusiva, aggravata nel nostro territorio dalla scarsità dei servizi e degli stimoli offerti.

Ricordo ancora, qualche anno fa, durante un’iniziativa di orientamento agli studenti, la domanda spontanea di una ragazzina delle scuole medie: “Quanto tempo dedichi alla tua famiglia?”. Quella volta sono rimasta sorpresa e spiazzata, ci penso spesso tutt’ora.

Le mie collaboratrici sono tutte donne, di cui una già giovane nonna, per cui il tema della conciliazione vita e lavoro è all’ordine del giorno. Si tratta di organizzarsi bene, senza ingessare troppo gli orari e garantire, nel limite del possibile, la flessibilità necessaria. Insomma, la parola d’ordine è organizzazione famiglia e lavoro.

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