Nei mesi scorsi, l’APPIA è stata invitata a partecipare ai lavori della costituenda direzione strategica territoriale, presieduta dalla Consigliera di Parità provinciale, per contribuire alla stesura di un protocollo territoriale, da consegnare alla Regione del Veneto, con le proposte di programmazione territoriale per la nostra Provincia.
Il documento è previsto come output in esito al progetto “Disruption”, che si avvale delle risorse del bando P.A.R.I. Progetti e Azioni di Rete Innovativi per la parità e l’equilibrio di genere (Dgr 1522/2022).
Il progetto rientra nella linea ‘Diversity e innovazione dei modelli organizzativi’, che ha inteso attivare una vasta rete di adesione e condivisione per formulare una proposta di azioni concrete e impegni condivisi da attuare nel territorio bellunese.
Il protocollo P.A.R.I. è stato sottoscritto, il 28 febbraio scorso, dalla Consigliera di Parità e dai principali attori, istituzionali e privati, del tessuto socio-economico della Provincia, tra le quali l’APPIA, rappresentata dal suo Presidente, Massimo Sposato.
L’etimologia del titolo del progetto dà il senso dell’intenzione complessiva: dal latino disrumpere, rompere, scindere, interrompere, segnare, insomma, un netto cambio di rotta.
Tramite l’analisi di una serie di evidenze emerse nel corso del progetto, il protocollo P.A.R.I. intende fare sintesi e allineare quanti più attori possibili, al fine di costruire le azioni di progetto e accedere ai finanziamenti per realizzarle.
Il progetto si propone, con un po’ di sana ambizione, di innovare i modelli organizzativi aziendali e proporre soluzioni inter-organizzative di parità, anche attraverso la co-programmazione pubblico-privato.
Nella premessa del protocollo, troviamo molti dati interessanti.
Riveste particolare interesse il contributo dato dalle aziende alla ricerca “Modelli organizzativi per un approccio Human Centered”, condotta dal Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova e finalizzata ad analizzare le modalità con cui le aziende affrontano in maniera esplicita, ma spesso anche implicita, soprattutto le aziende più piccole, il tema della conciliazione vita-lavoro e il benessere dei dipendenti. A tal proposito, ringraziamo in modo particolare le ditte Bridda Vittorio di Bridda Emmanuele, Costruzioni Generali 3B Srl e Falegnameria Herman di Sala Herman & C. Sas, per il contributo all’indagine. Volendo approfondire le misure e le iniziative attivate, così come i fabbisogni espressi dagli intervistati, è possibile consultare la pagina 12 del Protocollo, dove vengono sintetizzate le evidenze emerse dalla ricerca. Altresì di interesse è la consultazione delle pagine della ricerca stessa che vengono dedicate alla Provincia di Belluno.
Inoltre, in un contesto che vede le aziende richiedere sempre di più il supporto di esperti HR per implementare strategie di benessere e sviluppo delle risorse umane, finalizzate a trattenere e attrarre talenti, appare significativo quanto emerso dall’indagine della Consulta Provinciale degli Studenti di Belluno, realizzata nella primavera 2024 in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale e con Scuole in Rete per un Mondo di Solidarietà e Pace. Su un campione di 3.000 ragazzi (il 40% degli studenti delle scuole superiori della Provincia), solo il 34% dichiara di voler rimanere in Provincia, mentre, per il 23% della maggioranza degli intervistati, che non considera attrattivo il nostro territorio, il motivo è la mancanza di opportunità lavorative. Il Professor Franco Chemello, UST e referente di Scuole in Rete per un Mondo di Solidarietà e Pace, presentando alla Direzione Strategica i dati della ricerca, ha espresso l’urgenza di cambiare la narrazione nei confronti dei ragazzi, sempre più fragili e disorientati, favorendo l’istituzione di canali di comunicazione strutturati che favoriscano occasioni di scambio e di esperienze concrete.
Il protocollo si propone di strutturare la nuova strategia di welfare territoriale su sei linee di intervento, tempo e armonizzazione vita-lavoro, attrattività del territorio, residenzialità, programmazione territoriale, co-programmazione e coprogettazione pubblico-privato, e mobilità, così da favorire una programmazione ordinata di investimenti, pubblici e privati, che superi le parcellizzazioni e la dispersione esistente. A sua volta, questa strategia viene declinata in 8 linee strategiche, che declinano operativamente gli obiettivi di programma sui temi della parità di genere e del welfare territoriale.
Per un approfondimento, invitiamo a leggere il testo completo del Protocollo P.A.R.I., sicuri che una quanto più ampia condivisione possa essere utile a orientare le azioni di tutti, APPIA e aziende in primis, verso tangibili risultati di sviluppo sostenibile.