Il 1° gennaio 2024 sarà una data chiave per la fatturazione elettronica.

Da quel giorno, sarà resa obbligatoria la fattura elettronica per tutti i soggetti che si trovano in regime forfettario, indipendentemente dal volume d’affari, quindi anche per coloro che hanno registrato ricavi o compensi fino a 25.000 euro nel 2021, anno preso come riferimento dalla normativa, e che finora erano esclusi dall’obbligo. Con il 2024 saranno inoltre obbligati a passare dalla fattura cartacea al formato XML i pochi contribuenti che ancora applicano il regime dei vecchi minimi (57.840 nelle dichiarazioni reddituali presentate nel 2022) e gli enti del terzo settore nel regime forfettario ex lege 398/1991.

La fatturazione elettronica può essere gestita in tre modi diversi: affidando tutto il processo al proprio commercialista o altro intermediario abilitato, abbonandosi a un operatore digitale che offre il servizio di fatturazione (anche tramite smartphone), oppure usando l’applicativo gratuito nell’area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Dal 1° febbraio 2024, sarà operativa la versione 1.8 delle specifiche tecniche sui tracciati XML delle fatture elettroniche tra privati, rilasciata il 12 dicembre scorso. L’obiettivo resta quello di semplificare le operazioni e renderle più trasparenti verso il fisco. Anche per questo motivo, con l’estensione della fattura elettronica, dall’anno d’imposta 2024 forfettari e vecchi minimi smetteranno di ricevere, da parte dei sostituti d’imposta, la certificazione unica (CU) dei redditi di lavoro autonomo. L’esonero non influirà sulle prestazioni 2023, per le quali continuerà a valere l’obbligo di CU: quelle in arrivo nel 2024 saranno dunque le ultime certificazioni uniche per i forfettari.

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