In questo speciale dell’8 marzo 2025, vogliamo chiedere la tua collaborazione, come donna e imprenditrice.
Nel numero speciale della nostra newsletter dedicato alla ricorrenza del 25 novembre, abbiamo dato conto delle principali evidenze emerse dal Global Gender Gap Index 2024 per quanto riguarda il nostro Paese.
In quel contesto, constatavamo l’importanza di fare ciascuno la propria parte, a partire dalle donne, che devono essere le prime testimoni attive dell’urgenza di imprimere forza a quello scatto culturale per il superamento del gap di genere.
L’azione, ce lo diciamo spesso, passa per la consapevolezza. E la consapevolezza è un valore che, per riprendere il discorso di Moira Fontana, genera ricadute ad effetto moltiplicativo.
Tra i divari ancora forti fra uomini e donne c’è quello, pericoloso, dell’alfabetizzazione finanziaria, soprattutto in Italia.
Nella realtà complessa in cui viviamo, caratterizzata dall’incertezza e dalla volatilità, l’educazione finanziaria, intesa come un insieme di conoscenze, abilità, approcci e comportamenti necessari per prendere decisioni finanziarie consapevoli e, infine, raggiungere il benessere finanziario individuale (secondo la definizione dell’OCSE), è diventata una competenza fondamentale per ogni individuo, particolarmente cruciale per le donne.
Tuttavia, sappiamo ormai da tempo che l’Italia registra una grave insufficienza rispetto al tasso di alfabetizzazione finanziaria, e un gap culturale e conoscitivo che penalizza le donne. Secondo l’Edufin Index 2024, le donne italiane hanno un punteggio medio di 53 su 100 in termini di alfabetizzazione finanziaria, mentre gli uomini ottengono 59 punti. Inoltre, solo il 68,8% delle donne si considera economicamente autonoma, mentre il 31,2% dipende da partner o familiari. Non solo, il nostro Paese registra una netta differenza già tra studenti e studentesse quindicenni.
Eppure, come dice l’economista Annamaria Lusardi, docente alla Stanford University e Presidente del Comitato Edufin: «Gli studi e l’esperienza di lavoro mi hanno convinto che nel mondo di oggi, l’abc della finanza è necessario come il sapere leggere e scrivere. Ci serve per capire il mondo intorno a noi, per decidere bene, per vivere meglio».
Agire sulla consapevolezza finanziaria diventa, allora, un obiettivo ancor più indispensabile, strumento chiave per promuovere l’indipendenza economica delle donne, prevenendo situazioni di vulnerabilità o, peggio, di violenza economica, e, allo stesso tempo, utile a contrastare il divario retributivo e la disparità economica, favorendo l’empowerment delle donne.
L’istituzione del Comitato Impresa Donna (CID) testimonia l’impegno dell’APPIA nel sostegno della cultura imprenditoriale femminile e nella promozione di azioni per accrescere e qualificare la presenza delle donne nel mondo dell’imprenditoria e del lavoro. Ciò significa anche sottolineare e supportare con forza l’importanza della formazione come strumento di prevenzione e progresso.
Riprendendo le parole della coordinatrice nazionale di CNA Impresa Donna, a commento del Rapporto nazionale imprenditoria femminile di Unioncamere, le imprenditrici, specie le più giovani, sono affamate di formazione, a partire dall’alfabetizzazione finanziaria.
Sulla base di queste premesse, ti proponiamo di completare un breve questionario, del tutto anonimo, di auto-analisi del tuo livello di consapevolezza finanziaria, curato in collaborazione con la dott.ssa Laura Facchin, educatrice AIEF e consulente finanziaria certificata EFA, European Financial Advisor.
Il risultato complessivo di questa indagine ci offrirà molte utili informazioni per comprendere il tema della consapevolezza finanziaria e poterlo poi affrontare, appunto, consapevolmente nella programmazione delle prossime attività.
Grazie per la tua collaborazione!