In Veneto, più di 30 anni fa, le Parti Sociali hanno costituto Solidarietà Veneto, fondo pensione regionale che nel tempo è cresciuto, raggiungendo un patrimonio di quasi 2 miliardi di euro, riunendo oltre 137.000 aderenti e più di 17.000 imprese.

Nella consapevolezza che la previdenza complementare è uno degli strumenti più efficaci a disposizione dei lavoratori per pianificare un futuro sereno una volta conclusa la vita lavorativa, le parti firmatarie dei contratti integrativi regionali dell’artigianato dei settori tessile/moda, alimentare/panificazione e chimica/vetro hanno introdotto il cosiddetto contributo contrattuale, ovvero una nuova componente della retribuzione, completamente a carico dell’azienda, da destinare al fondo pensione, senza nessun costo a carico del dipendente.

In aggiunta a questo, il dipendente può, su base volontaria, conferire il TFR maturando a Solidarietà Veneto scegliendo la piena adesione al Fondo, con un maggiore accumulo della previdenza complementare e beneficiando per il TFR di una tassazione molto più bassa rispetto a quella applicata dall’azienda.

Le parti firmatarie dei contratti alimentare e metalmeccanico artigiano hanno inoltre previsto degli ulteriori incentivi all’adesione piena alla previdenza complementare, introducendo un contributo una tantum (erogato da EBAV – Ente Bilaterale Artigianato Veneto) in favore dei lavoratori e delle aziende che destinino il TFR al fondo pensione di natura contrattuale.

Per ricevere ulteriori informazioni sui tanti vantaggi dell’adesione piena a Solidarietà Veneto, è possibile concordare un appuntamento con Michele Sella, referente dello sportello informativo del Fondo presso la sede APPIA CNA di Belluno, oppure con Luca Scopel, referente dello sportello presso la sede APPIA CNA di Feltre.

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