Transizione energetica, autonomia e infrastrutture sono i principali temi affrontati nell’incontro tra i vertici di APPIA CNA Belluno e di CNA Veneto e una nutrita rappresentanza del Movimento Bard, Belluno Autonoma Regione Dolomiti. Sono stati condivisi molti ragionamenti finalizzati ad accrescere l’attrattività della terra bellunese per giovani imprenditori e garantire così un necessario e urgente ricambio generazionale delle imprese.

«Un incontro molto fruttuoso, dove si è parlato di diverse tematiche, dallo spopolamento alla corretta gestione delle risorse acqua e legno, oltre che di produzione energetica, autonomia provinciale, di spopolamento e delle difficoltà di trovare professionisti formati», ha commentato al termine dell’incontro Moreno De Col, presidente CNA Veneto e vicepresidente di APPIA CNA. «È emersa anche la necessità di una maggiore rappresentanza politica a livello bellunese e, in tal senso, APPIA CNA può essere di stimolo nei confronti delle istituzioni e dei decisori».

«Dobbiamo sfruttare appieno le potenzialità offerte dal PNRR, dal Gal e dai bandi regionali, nazionali ed europei. Quello che scontiamo oggi, oltre a una mancanza di personale tecnico dedicato, come sottolineato anche dal Bard, è l’incapacità di far sintesi e muoversi in maniera coordinata tra enti pubblici e privati, senza sovrapposizioni» ha dichiarato il direttore di APPIA CNA Cristian Sacchet.

De Col e Sacchet condividono l’esigenza di migliorare l’attrattività del territorio dal punto di vista sia sociale sia economico, tema all’interno del quale va inserito il discorso infrastrutturale, sia materiale (nel caso della viabilità) che immateriale (basti pensare alla banda larga).

«APPIA CNA è uno dei pochi riferimenti rimasti a presidio del territorio bellunese», sottolinea il presidente del Bard Andrea Bona. «Questo confronto interessante ha confermato l’esigenza di essere pronti a rispondere alle nuove richieste degli industriali, sulla scorta delle vicine realtà di Trento e Bolzano, richieste ‘tradizionali’, come le infrastrutture, ma anche aspetti prima impensabili, necessità di abitazioni in primis. Le modalità per concretizzare queste esigenze in provincia e vincere queste sfide, a partire dal gap infrastrutturale, sono quelle di trovare maggiore reddito, a partire dalla parte alta della provincia che più soffre lo spopolamento, e di sostenere le istituzioni che a fronte dei continui tagli ai trasferimenti non sono più in grado di affrontare tutte le necessità dei loro territori».

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