L’Italia è tuttora la seconda economia manifatturiera europea e le sue produzioni, in gran parte realizzate da imprese di piccola dimensione particolarmente dinamiche, godono di un apprezzamento generalizzato a livello mondiale. Nello scenario attuale, tuttavia, si condensano tanti elementi di incertezza: la ridefinizione delle catene globali del valore, le difficoltà di approvvigionamento di materie prime e componenti, il conflitto in Ucraina, la crisi energetica e le conseguenti tensioni inflazionistiche e le tentazioni protezionistiche.

In queste acque agitate, le piccole imprese sono esposte al rischio di non riuscire ad adottare strategie tempestive e ben calibrate su scenari internazionali in costante evoluzione. È necessario che vengano rassicurate e sostenute, perché il Paese non può permettersi un ridimensionamento di questa moltitudine di ambasciatori dell’Italia nel mondo.

Due sono i fronti prioritari da presidiare.

In primo luogo occorre garantire continuità di business e opportunità di crescita per chi è oggi ben presente sui mercati esteri, ma ha evidenti necessità di diversificare, innovare, sperimentare soluzioni diverse da quelle consuete.

Oltre a ciò, è necessario offrire indirizzo e sostegno a tutti i potenziali esportatori, ossia quelle imprese che, per diversi motivi, fino a questo momento non si sono messe alla prova sui mercati esteri.

Per questo la CNA nazionale ha organizzato un’indagine tra le imprese manifatturiere (esportatrici e non), finalizzata a comprendere il loro punto di vista e la domanda di sostegno che esprimono, in modo tale da poterle correttamente e tempestivamente rappresentare nelle opportune sedi decisionali.

I risultati ottenuti, che andranno a integrare la lettura CNA dei dati sull’export forniti da ISTAT e ICE, verranno presentati nel corso di un prossimo incontro pubblico cui saranno invitati i rappresentanti istituzionali.

Per partecipare all’indagine, compila il questionario.

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