Lo scorso 21 settembre è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 142/2022 di conversione del decreto 115/2022, cosiddetto ‘Aiuti bis’, che ha prorogato le disposizioni emergenziali volte a ridurre gli impatti dei rincari energetici sulle bollette (sospensione oneri generali, rafforzamento bonus sociali, proroga credito d’imposta acquisto energia elettrica/gas). In fase di conversione, il legislatore è anche intervenuto in materia di Superbonus 110%, tentando nuovamente di sbloccare lo stallo che ha interessato finora il meccanismo della cessione del credito/sconto in fattura.

Il 23 settembre è stato poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto 144/2022, cosiddetto ‘Aiuti ter’, che introduce come misura di maggiore interesse un’ulteriore proroga fino a novembre 2022 dei crediti di imposta elettricità e gas naturale, che vengono rafforzati nelle percentuali. Inoltre, con riferimento all’elettricità, viene ampliata la platea dei beneficiari alle aziende con potenza superiore a 4,5 kW.

Recente è anche l’adozione, da parte del Ministero per la Transizione Ecologica, del Piano Nazionale per il contenimento dei consumi di gas, che nelle intenzioni del MITE dovrebbe contribuire a fronteggiare l’attuale emergenza energetica.

Il piano prevede la riduzione dei consumi di gas per 8,2 miliardi di mc nel periodo 1° agosto 2022 – 31 marzo 2023 attraverso la massimizzazione della produzione elettrica da fonti diverse dal gas, a cominciare dal carbone e dall’olio (-2,1 mld mc), il contenimento del riscaldamento in case ed uffici/edifici commerciali (-3,2 mld mc), misure comportamentali volontarie da incoraggiare con una campagna di comunicazione istituzionale (-2,9 mld mc).

Nel momento in cui fosse operativo l’obbligo comunitario di riduzione, previsto dal recente regolamento UE, che fissa per l’Italia un target di 3,6 mld mc, il piano punta gli sforzi sulle prime due misure (centrali elettriche e riscaldamento).

Al momento, il settore industriale resta escluso dal coinvolgimento. Tuttavia è possibile in un immediato futuro l’adozione da parte del Governo di misure di riduzione dei consumi definite per i diversi settori produttivi. In merito, lo stesso MITE ha ipotizzato che ulteriori risparmi possano derivare non solo dalla riduzione dei consumi nell’industria, in particolare dai settori più energivori, ma anche dalla riorganizzazione efficiente di alcune fasi dei cicli produttivi.

Inoltre, è stato firmato ed è in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale anche il decreto MITE sull’energy release, con cui il Ministero definisce modalità e criteri per mettere in vendita a prezzo amministrato un quantitativo definito di energia elettrica, prodotta da fonti rinnovabili, agli utenti industriali (con priorità per quelli energivori o con sede nelle isole maggiori). Tra i destinatari figurano anche le PMI, che potranno partecipare alle procedure di acquisto anche in forma aggregata.

Da ultimo, va segnalata l’adozione, da parte della Commissione Europea, della proposta di regolamento del Consiglio UE relativa all’intervento di emergenza per far fronte al rincaro dei prezzi dell’energia.

Di tutte le misure citate, la CNA mette a disposizione dei suoi associati un report di sintesi che può essere richiesto con una mail a:  categorie@appiacna.it

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