Ogni impresa dedica mediamente 313 ore l’anno a svolgere pratiche burocratiche, con un costo medio annuo di oltre 9.000 euro.
Non è dunque difficile comprendere in quale misura la semplificazione degli adempimenti normativi ridurrebbe i carichi di lavoro delle imprese, favorendone la competitività e rafforzandone la produttività.
Per questo CNA ha presentato a Roma, lo scorso 18 marzo, un pacchetto di cento proposte di semplificazioni per liberare le energie delle piccole imprese, alla presenza di Dario Costantini, presidente nazionale di CNA, e di Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale.
Alcune di queste proposte riguardano proprio il settore dell’autotrasporto:
- semplificazioni per l’accesso alla professione di autotrasportatore;
- concomitante adibizione a uso terzi e a uso proprio di un veicolo della medesima impresa;
- valorizzazione dell’esperienza di navigazione di acque interne;
- accertamento con dispositivi di controllo automatico della sosta vietata negli spazi per carico e scarico delle merci;
- adeguamento dei contratti di trasporto alle variazioni dei corrispettivi richiesti per l’effettuazione dei noli marittimi;
- attuazione dell’archivio nazionale delle strade tramite ricorso all’IA;
- meccanismo di automatico riconoscimento a titolo di rimborso del pedaggio autostradale per disagi alla mobilità;
- riconoscimento ad effetto immediato del credito di imposta sul gasolio per autotrazione;
- superamento della sospensione breve per le violazioni collegate alla durata della guida.
La prima proposta, ovvero la semplificazione per l’accesso alla professione, chiede di intervenire sull’articolo 5 della legge n. 214/2023, che ha introdotto la possibilità di sostenere l’esame per l’idoneità professionale anche in province diverse da quella di residenza, a patto che:
- non siano previste sedute d’esame nella provincia di residenza del candidato;
- che in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni venga perfezionato un apposito protocollo.
Solo alcune province hanno però provveduto a dare corso alla nuova norma, aprendo le prove d’esame ai ‘fuori sede’. La proposta di CNA è quella di togliere dall’articolo 5 l’obbligo del protocollo, in modo da consentire alle province di assicurare la partecipazione alla prova d’esame anche a chi non sia residente nel territorio provinciale, senza, però, che gli enti in questione debbano prima perfezionare il protocollo.
Invece, con la proposta di rendere più agevole, semplice e tempestivo il congegno di riconoscimento del credito d’imposta gasolio per autotrazione, si chiede l’attribuzione diretta del credito all’atto di presentazione dell’istanza per l’ottenimento del beneficio di tipo fiscale. In sostanza, la misura d’incentivo assumerebbe i tratti di un vantaggio fiscale ad effetto immediato, senza dover attendere il decorso degli attuali sessanta giorni.