La Giunta regionale ha approvato lo stanziamento di due milioni di euro per un bando finalizzato a incentivare le micro, piccole e medie imprese aventi sede legale ed operativa in Veneto, alla sostituzione degli impianti termici civili inquinanti con nuovi impianti certificati ed innovativi, alimentati a biomasse combustibili solide, ovvero con pompe di calore.

Il soggetto gestore del bando, in coordinamento con la Regione del Veneto, è Unioncamere del Veneto.

Le domande di contributo dovranno essere presentate tramite la piattaforma informatica Re-start entro le ore 12:00 del 20 marzo 2025.

L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto in cofinanziamento con l’incentivo conseguito con il Conto Termico per lo stesso intervento, in relazione a richieste al GSE presentate in data successiva alla pubblicazione del presente bando.

Gli impianti oggetto di contributo devono essere installati presso edifici situati in Veneto e ciascuna impresa può presentare domanda di contributo per la sostituzione di 5 impianti termici civili, a fronte dello stesso numero di impianti rottamati appartenenti alla medesima impresa, in sedi operative attive nel territorio della Regione Veneto.

Dovrà essere presentata una distinta domanda per ciascun singolo intervento di rottamazione e sostituzione.

Non è ammissibile la concessione di più di un contributo a fronte della sostituzione del medesimo impianto.

Possono essere ammessi a contributo:

  1. I nuovi generatori alimentati a biomassa combustibile solida, rientranti nell’intervento 2.B del Conto Termico, con potenza al focolare inferiore o pari a 35 kW, con emissione di Particolato Primario (PP) uguale o inferiore a 20 mg/Nm3, appartenenti alla classe ambientale 5 stelle (come definita dal D.M. MATTM n. 186 del 7/11/2017). È ammessa anche la classe ambientale 4 stelle esclusivamente per installazioni effettuate in comuni ricadenti nella Zona “Prealpi Alpi” (come da elenco in Allegato C alla deliberazione di approvazione del bando).
  2. I nuovi generatori alimentati a biomassa combustibile solida, rientranti nell’intervento 2.B del Conto Termico, con potenza al focolare superiore a 35 kW e inferiore o pari a 500 kW, costituiti da caldaie a biomassa certificate UNI EN 303-5, classe 5, che possiedano i seguenti requisiti:
    1. classificazione 5 stelle ex D.M. 186/2017 con emissioni di PP ≤ 5 mg/Nm3 (rif. al 13% di O2) e di COT ≤ 2 mg/Nm3 (rif. al 13% O2);
    2. alimentazione con biocombustibili legnosi certificati (UNI EN ISO 17225), da organismo di certificazione accreditato ISO/IEC 17065;
    3. installazione di un sistema di filtrazione, integrato o esterno al corpo caldaia, anche a condensazione. Il rapporto tra le ore di funzionamento del filtro e le ore di funzionamento della caldaia non deve essere inferiore al 90%;
    4. installazione di un sistema di accumulo termico non inferiore a 60 l/kW per le caldaie manuali e non inferiore a 20 l/kWt per le caldaie automatiche.
  3. Le pompe di calore elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica, rientranti nell’intervento 2.A del Conto Termico, con requisiti prestazionali e ambientali conformi a quelli indicati nelle Regole Applicative GSE.

Gli impianti termici civili sostituiti devono avere le seguenti caratteristiche:

  • per interventi di cui alla lettera A alimentazione a biomasse combustibili solide (es. legna, pellet, cippato) e classificazione ambientale inferiore o uguale a 3 stelle (come definita dal D.M. MATTM n. 186 del 7/11/2017), ovvero mancanza di classificazione;
  • per interventi di cui alla lettera B alimentazione a biomasse combustibili solide (es. legna, pellet, cippato) e classificazione ambientale inferiore o uguale a 3 stelle (come definita dal D.M. MATTM n. 186 del 7/11/2017), ovvero mancanza di classificazione;
  • per interventi di cui alla lettera C alimentazione a gasolio, alimentazione a biomasse combustibili solide (es. legna, pellet, cippato) e classificazione ambientale inferiore o uguale a 3 stelle (come definita dal D.M. MATTM n. 186 del 7/11/2017), ovvero mancanza di classificazione;

Il contributo regionale è a fondo perduto e va ad integrare il contributo riconosciuto dal GSE (Conto Termico) per lo stesso intervento.

La sommatoria dell’incentivo GSE e del contributo regionale non potrà superare le seguenti percentuali, rispetto alle spese ammissibili riconosciute dal GSE:

  • 65% nel caso di micro e piccole imprese
  • 55% nel caso di medie imprese

In ogni caso l’importo massimo del contributo regionale non potrà superare l’importo di 80.000 euro.

Il contributo sarà erogato, a seguito dell’istruttoria sulla documentazione trasmessa a completamento della domanda, in ordine della graduatoria pubblicata entro il 06/05/2025.

Per maggiori informazioni e per gli allegati, è possibile accedere alla pagina web dedicata sul sito della Regione Veneto.

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